9 - 31 Marzo 2014
tutti i giorni su appuntamento al 335 8051151
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Questa mostra incrocia due mostre autonome che a titolo diverso sono accomunate da continui sconfinamenti nella dimesione antropologica e in quella urbana. Due storie, due viaggi attraverso l’identità dei luoghi, due esercizi esperienziali che intersecano alle ragioni della ricerca quelle del “sentire”, a quelle del “pubblico” quelle del “privato”, a quelle dello svelare quelle del celare.
Isolario, appunti geografici sull'opera di Barbara De Ponti è il frutto di un lavoro di ricerca a
lungo termine condotto da Barbara De Ponti e curato da Alessandro Castiglioni
con il contributo di Matilde Marzotto Caotorta, Elio Franzini ed
Ermanno Cristini.
Attraverso un ampio apparato critico, di documentazione
fotografica e materiale inedito, l'artista e i curatori propongono un'ipotesi
di metodologia di lavoro all'interno delle arti visive contemporanee che si
intreccia con la geografia, l'antropologia culturale e l'architettura del
paesaggio.
Il
libro, come riflessione dedicata allo spazio, nella sua accezione più
geografica, legata alla definizione di luogo, di misura unita
all'esperienza, è la necessaria premessa e didascalia dei lavori che
costituiscono la mostra. Si riassumono in una proiezione geometrica,
una istallazione audio e una lastra
calcografica i tre progetti nati dalle ultime ricerche
d’archivio, proposti per l'occasione come tre matrici, tre entità,
tre isole.
In questo universo ci ritroveremo muove dall'assenza di una persona familiare. L’azione/installazione di Daniela Spagna Musso ci racconta un luogo di incontro ideale attraverso il sentire comunque la presenza di chi non c’è, la sua vicinanza anche attraverso un semplice elemento collegato alla persona: una stellina trovata, incontrata, raccolta in un percorso, costantemente, nel tempo.
In questo universo ci ritroveremo muove dall'assenza di una persona familiare. L’azione/installazione di Daniela Spagna Musso ci racconta un luogo di incontro ideale attraverso il sentire comunque la presenza di chi non c’è, la sua vicinanza anche attraverso un semplice elemento collegato alla persona: una stellina trovata, incontrata, raccolta in un percorso, costantemente, nel tempo.
Barbara De Ponti
Barbara
De Ponti dedica la propria ricerca artistica all'identità dei luoghi,
attraverso progetti di ricerca, installazioni e lavori a carattere relazionale.
Tra questi si ricordano: Route to
Identity, Casa dell'architettura,
ex acquario romano, Roma, 2012; Mantero.
Op. Cit, 2011,
Politecnico di Milano, 2011; La Luce Naturale delle Stelle,
Planetario Civico di Milano, 2010; Speaking Things, Delft (NL), 2009 http://www.barbaradeponti.it/
Daniela
Spagna Musso
"Nel
suo far ricorso alla memoria non invita ad un'azione segnata dalla nostalgia
per ciò che non c'è più, e non soltanto ad una riattualizzazione, ma è
propositiva di azione dinamica e di cambiamento. Guarda al passato per
un'analisi e un'azione sul presente,..." Mili Romano ( da 'A
partire da un vuoto su una mappa', Alberghi
Diurni Cobianchi - tra storia e public art Scuola Officina, numero 2,2011 - Museo del Patrimonio
Industriale di Bologna). Alcuni lavori: Asterisma, Fessure, Museo Cerro di Laveno; 2013, Open the
door - Alberghi Diurni Cobianchi; Urban
Center Salaborsa Bologna, 2012; Onde parallele, Casabianca 2012; Qui sei ora,
Premio Basi, 2011; Work.lab Thomas Kilpper, Museo Marino Marini 2011; 639023008#stelle, Cuore di pietra, 2010
Daniela Spagna Musso, In questo universo ci ritroveremo, Foto Renato Buontempo
Barbara De Ponti, Mantero_Op.Cit, Foto Alessandro Russotti
Barbara De Ponti, Generativo_Planetario, Foto Alessandro Russotti
Barbara De Ponti, Generativo_Planetario, Foto Renato Buontempo
Barbara De Ponti, Matrice_Carganico, Foto Alessandro Russotti
Alessandro Castiglioni presenta il libro Isolario, Foto Renato Buontempo