11.9.14



11.6.14

THE WWW. Beatrice Marchi, Francisca Silva

13 Giugno - 12 Luglio  2014 
tutti i giorni su appuntamento al 335 805115


Marchi e Silva si ritrovano dopo 10 anni a collaborare per la mostra nello spazio dell’ex prof. Cristini.

Per il loro ritorno a Varese le due giovani artiste capiscono quanto sarebbe stato fico se già ai tempi avessero fatto della musica Rap. Quello che ne risulta è un pezzo d’arte contemporanea frizzante e rudo come la vita stesse delle due ragazze, ormai donne.



„siamo qui il gran ritorno

varese

2014

ci buttiamo giù una base

come un contorno

è la nostra nuova fase

la bea b e la francisca

dal banco

a san francisco

delle parole siamo stanche



dal bus a la salidas

say bye bye a las chicas

say hello a las ficas



yo yo yo yo

uno dos

uno dos troi

bella gigi



ti faccio un cornetto

al caramello al cioccolato

ti piace il vanigliato?

te lo faccio strafogato



b

e

a

bea

f

r

a

fra



free come il markt

ci facciamo i soldoni

no temiamo any stormone

la spacchiamo sta nozione



...“

Marchi e Silva, the WWW

Maggio 2014



Beatrice Marchi

Beatrice Marchi è nata a Gallarate nel 1986. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano. Ha partecipato a mostre personali e collettive a Gasconade, Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Galerie 1m3, Losanna; Galleria d'Arte Moderna, Milano; Galleria Vistamare, Pescara.

Lavora con diversi media lasciandosi ispirare principalmente da ciò che legge su Facebook.



Francisca Silva

Francisca Silva è nata a Mendrisio nel 1984. Ha studiato a Zurigo. Vive e lavora tra Berlino e Zurigo.

Ha partecipato a varie mostre collettive in Svizzera e ora per la prima volta espone in Italia.

Lavora con diversi media passando dal tatuaggio a installazioni di grandi dimensioni.


Beatrice Marchi, The www, Foto Ermanno Cristini


Francisca Silva, The www, Foto Ermanno Cristini


Francisca Silva, The www, Foto Ermanno Cristini


Beatrice Marchi, The www, Foto Ermanno Cristini

10.5.14

LO SPAZIO DEL SUONO. Sergio Limonta

11 Maggio - 8 Giugno  2014 
tutti i giorni su appuntamento al 335 8051151



Il lavoro di Sergio Limonta si sviluppa intorno a un'idea di architettura, intesa principalmente come etica del convivere. Da questi presupposti deriva un modus operandi che predilige concetti primari, impiego di forme di energia negli aspetti più primitivi, luce, calore, movimento, tensione elettrica e soprattutto una sonorità spesso derivata dalla loro combinazione. 
Incentrata proprio intorno al suono, questa mostra presenta due video:

Lone è un video documento dei primi anni duemila dove l'artista, John Duncan, Giovanni Morbin e Simone Menegoi compiono una serie di azioni finalizzate alla produzione di varie sonorità, fortemente amplificate dalla particolare architettura di una ex cartiera sita in provincia di Verona, demolita poco tempo dopo. L'audio è stato registrato con apposite apparecchiature e le azioni, così come le operazioni di registrazione, sono riprese dall'artista. Il video è mostrato così come filmato in originale, montato in macchina e senza tagli. Documenta quattro brevi episodi.

Il secondo video Tamo è stato girato nel 2006 su "quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi". Anche quì l'ambiente sonoro è parte integrante del video ed è caratterizzato dallo scorrere assordante di uno scolo a lago vicino al quale è stata posizionata la videocamera.



Sergio Limonta 
Sergio Limonta è nato a Lecco nel 1972. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera. Vive tra Lecco, Milano e Bratislava. E' attualmente in corso una sua mostra personale presso la galleria AMTPROJECT di Bratislava. Ha esposto in mostre personali e collettive presso O', Milano, la Triennale di Milano, il museo MAGA di Gallarate, La Galleria Comunale di Monfalcone, Fondazione Capri, Teatro Margherita a Bari, Brown project sapce, Milano e galleria Neon, Bologna.

Sergio Limonta, Lo spazio del suono, Foto Ermanno Cristini

Sergio Limonta, Lo spazio del suono, Foto Ermanno Cristini

1.4.14

RESPIRI. Ermanno Cristini, Patrizia Giambi

5 Aprile - 4 Maggio  2014 
tutti i giorni su appuntamento al 335 8051151


Per l’occasione sarà presentato un testo di Alessandro Castiglioni e il n° 3 della fanzine riss(e) realizzato da Alessandro Di Pietro


Questa mostra è la prima che faccio qui a riss(e), ovvero a casa mia, ed è dedicata al respiro. Si tratta di una questione che mi sta occupando da oltre un anno e che ha preso l’avvio in occasione di una mostra a CASABIANCA a Bologna, è rimbalzata in forme diverse prima a PLATFORMA, il project-space del MNAC di Bucharest, poi in Fessure al MIDEC di Laveno, più di recente entro Dialogos Parte II al CACT-MACT di Bellinzona e da ultimo nella tappa Roaming. Riposizionamenti, presso l’Ex Archivio di Harald Szeemann a Maggia. Nel frattempo, “respirando”, sono nati una serie di altri lavori, ancora principalmente inediti e che vengono presentati qui, tutti insieme per la prima volta, forse a fare il punto. Presentati qui perché lo spirito di riss(e) è proprio quello di una piattaforma sperimentale, una parte dello studio-atelier, dove anche “testare” i lavori prima di una mostra “vera e propria”. Non so bene perché sia iniziato questo interesse per il respiro ma accade sempre così “che non si sa mai bene perché”. Certamente è una ulteriore conferma del mio bisogno di attenzione per l’infinitamente piccolo e per l’evanescente, nella consapevolezza del fatto che lì stia l’”essenza”. Non è un caso che dal pneuma dei greci allo spirito del cristianesimo il respiro sia un centro al punto di identificarsi con la vita stessa. E non è un caso che nella cultura orientale, secondo il Sutra Anapanasati per esempio, in una visione che non distingue tra mente e e corpo, la consapevolezza del corpo passa proprio attraverso la messa in atto del principio stesso della respirazione, l’atto di inspirare ed espirare.
Ho invitato Patrizia Giambi a realizzare questa mostra con me perché Patrizia ha fatto un’articolato lavoro sul respiro una decina d’anni fa: 83 sospiri per una mostra, presentato a Palazzo Albiroli a Bologna e anticipato un anno prima, in altre modalità, a Lubiana e a Nizza. A riss(e) vengono presentati 9 elementi risalenti all’installazione originale del 2002 che invece si componeva appunto di 83 elementi.  Sospiri sono delle forme di vetro soffiate realizzate nella cucina dell’artista utilizzando delle pipette di vetro temperato disponibili per analisi chimiche, scaldate sulla fiamma e modificate col respiro. La forma che se ne è ricavata è totalmente casuale ed organica, a seconda della forza di emissione dell’aria dalla bocca, ed è come se cristallizzasse in una materia un dato fortemente immateriale. Integra Sospiri un brevissimo filmato in loop, Forca Rossa-Fine della Natura, del 2013, dove è ancora il respiro a dare forma al desiderio di “scolpire l'aria”.
In questa mostra ho direttamente “preso cura” di me stesso e della mia ospite ma l’occasione si avvale di un contributo di testo, che sarà presente in mostra, di Alessandro Castiglioni, con il quale condivido una buona parte di quello che faccio, tanto che talvolta anche quando non è implicato direttamente lo è comunque!


Ermanno Cristini
E’, con Alessandro Castiglioni, ideatore di ROAMING, un progetto di ricerca che attualmente ha  realizzato 22 mostre in musei e project spaces di altrettanti paesi europei, coinvolgendo oltre cento artisti di diverse nazionalità. I temi del confronto e della negoziazione sono alla radice del suo lavoro ed hanno prodotto altre esperienze, come quella di DIALOGOS che ha dato luogo nel 2010 ad una mostra ad Assab One, a Milano e nel 2013 al MACT/ CACT di Bellinzona in Svizzera, di CHIRALITA’, di FESSURE,  di PRIERE DE TOUCHER, ecc. Dal 2009 ha aperto la sua casa studio invitando ad esporre altri artisti  nell’avventura de L’OSPITE E L’INTRUSO, che, dal 2011 ha dato vita ad un nuovo progetto di mostre “domestiche”, che si chiama RISS(E).


Patrizia Giambi
Dal 1991 al 1997 ha vissuto a Los Angeles dove ha esposto in solo shows con  Shoshana Wayne Gallery e con Carl Berg negli spazi da lui gestiti e in numerosi altri shows con Sue Spaid Fine Arts, Turner/Krull Gallery, Santa Monica Museum of Art, Los Angeles Contemporary Exhibitions- LACE), Lasca Gallery, Remba Gallery.  A Chicago ha esposto in solo show con Zolla/Lieberman Gallery. Ad Amsterdam ha esposto con Carl Berg  presso W139. Nella sua evoluzione, significativi sono stati gli anni di collaborazione con Maurizio Cattelan dal  1985 al 1991 con cui  ha realizzato  numerosi progetti editoriali ed espositivi, anche  con il nome collettivo ‘PALAZZO DEL DIAVOLO PRODUZIONI’. In Italia ha esposto, tra gli altri,  con Viafarini ed Emi Fontana a Milano,  con  Neon di Bologna con cui ha spesso partecipato a fiere e  mostre internazionali.  Ha esposto in Austria e Slovenia con Gregor Podnar ,  in Francia con La Station e la Galerie Vigna a  Nizza e al Musèè de La Villette a Parigi.Recentemente ha intensificato i rapporti con la scena americana, ha esposto al Contemporary Museum di Baltimora (2011), è stata presentata ad Art Basel Miami (2012), ha fatto parte del group show Summer Reading alla Black Square Gallery di Miami (2012), dove ha tenuto la sua personale Haunted Land nel 2013.Ha presentato a Bologna al padiglione Esprit Nouveau durante Arte Fiera 2014 per la mostra “se di-segno” i lavori del workshop tenuto in Accademia BBAA di Bologna sulla pratica del disegno.

Ermanno Cristini, Breath (Scapoli), Foto Ermanno Cristini

Ermanno Cristini, Breath (Duetto), Foto Luca Scarabelli

Ermanno Cristini, Respiri Foto Luca Scarabelli

Ermanno Cristini, Breath (Mirror), Foto Ermanno Cristini

Patrizia Giambi, 83 sospiri per una mostra, Foto Ermanno Cristini


Patrizia Giambi, Marion Baruch Breath, Foto Ybert Durishti

Patrijzia Giambi, Ermanno Cristini, Respiri, Foto Luca Scarabelli

27.2.14

ISOLARIO, Barbara De Ponti. IN QUESTO UNIVERSO CI RITROVEREMO, Daniela Spagna Musso

9 - 31 Marzo  2014 
tutti i giorni su appuntamento al 335 8051151


Questa mostra incrocia due mostre autonome che a titolo diverso sono accomunate da continui sconfinamenti nella dimesione antropologica e in quella urbana. Due storie, due viaggi attraverso l’identità dei luoghi, due esercizi esperienziali che intersecano alle ragioni della ricerca quelle del “sentire”, a quelle del “pubblico” quelle del “privato”, a quelle dello svelare quelle del celare.

Isolario, appunti geografici sull'opera di Barbara De Ponti è il frutto di un lavoro di ricerca a lungo termine condotto da Barbara De Ponti e curato da Alessandro Castiglioni con il contributo di Matilde Marzotto Caotorta, Elio Franzini ed Ermanno Cristini.

Attraverso un ampio apparato critico, di documentazione fotografica e materiale inedito, l'artista e i curatori propongono un'ipotesi di metodologia di lavoro all'interno delle arti visive contemporanee che si intreccia con la geografia, l'antropologia culturale e l'architettura del paesaggio.

Il libro, come riflessione dedicata allo spazio, nella sua accezione più geografica, legata alla definizione di luogo, di misura unita all'esperienza, è la necessaria premessa e didascalia dei lavori che costituiscono la mostra. Si riassumono in una proiezione geometrica, una istallazione audio e una lastra calcografica i tre progetti nati dalle ultime ricerche d’archivio, proposti per l'occasione come tre matrici, tre entità, tre isole. 
In questo universo ci ritroveremo  muove dall'assenza di una persona familiare. L’azione/installazione di Daniela Spagna Musso ci racconta un luogo di incontro ideale attraverso il sentire  comunque la presenza di chi non c’è, la sua vicinanza anche attraverso un semplice elemento collegato alla persona: una stellina trovata, incontrata, raccolta in un percorso, costantemente, nel tempo.

Barbara De Ponti

Barbara De Ponti dedica la propria ricerca artistica all'identità dei luoghi, attraverso progetti di ricerca, installazioni e lavori a carattere relazionale. Tra questi si ricordano: Route to Identity, Casa dell'architettura, ex acquario romano, Roma, 2012; Mantero. Op. Cit, 2011, Politecnico di Milano, 2011; La Luce Naturale delle Stelle, Planetario Civico di Milano, 2010; Speaking Things, Delft (NL), 2009  http://www.barbaradeponti.it/

Daniela Spagna Musso

"Nel suo far ricorso alla memoria non invita ad un'azione segnata dalla nostalgia per ciò che non c'è più, e non soltanto ad una riattualizzazione, ma è propositiva di azione dinamica e di cambiamento. Guarda al passato per un'analisi e un'azione sul presente,..." Mili Romano ( da 'A partire da un vuoto su una mappa', Alberghi Diurni Cobianchi - tra storia e public art  Scuola Officina, numero 2,2011 - Museo del Patrimonio Industriale di Bologna). Alcuni lavori: Asterisma, Fessure, Museo Cerro di Laveno; 2013, Open the door - Alberghi Diurni Cobianchi; Urban Center Salaborsa Bologna, 2012; Onde parallele, Casabianca 2012; Qui sei ora, Premio Basi, 2011; Work.lab Thomas Kilpper, Museo Marino Marini 2011;  639023008#stelle, Cuore di pietra, 2010


 
Daniela Spagna Musso, In questo universo ci ritroveremo, Foto Renato Buontempo

Barbara De Ponti, Mantero_Op.Cit, Foto Alessandro Russotti

 Barbara De Ponti, Generativo_Planetario, Foto Alessandro Russotti

  Barbara De Ponti, Generativo_Planetario, Foto Renato Buontempo

Barbara De Ponti, Matrice_Carganico, Foto Alessandro Russotti

  Alessandro Castiglioni presenta il libro Isolario, Foto Renato Buontempo

7.1.14

IDENTIKIT I. Annalisa Sonzogni


18 Gennaio – 17 Febbraio 2014 
tutti i giorni su appuntamento al 335 8051151


Per l’occasione interverranno Federica Boràgina e Giulia Brivio presentando il libro Interno domestico. Mostre in appartamento 1972-2013. Pubblicato da Fortino Editions


Identikit I é il primo di una serie di installazioni site-specific realizzate da Annalisa Sonzogni all’interno del progetto di dottorato che sta svolgendo presso la Kingston University di Londra.

Giocando sul duplice concetto di ‘identity’ (identità) e ‘kit’(strumento), il termine ‘Identikit’ si riferisce al processo di ricostruzione dei tratti somatici di un individuo sconosciuto, a partire da indicazioni di testimoni oculari. Un processo di riconoscimento indiretto che l’artista applica, questa volta, ad un ambiente inanimato, seppur ricco di tratti personali e testimonianze.

Il progetto riguarda l’ex scuola Lilian Baylis, costruita nel 1964, nel quartiere di Lambeth, sud di Londra. Un istituto dismesso dal 2005 e in procinto di essere riconvertito in appartamenti privati.

La Sonzogni ha fotografato l’edificio già in stato di abbandono, ma prima della sua conversione, quando ancora erano chiaramente visibili le tracce di quella che è stata una scuola per 40 anni. Nel progetto site-specific, l’interno di un'aula scolastica viene ri-costruito nello spazio espositivo attraverso l’uso e la combinazione di una fotografia di un interno della scuola e alcuni dispositivi di arredo collocati nello spazio reale della galleria.

Durante l’inaugurazione Annalisa Sonzogni scatterà delle fotografie, che chiama new composite, ai visitatori che, in questo modo, entreranno a far parte dell'opera componendo una nuova fotografia. L'artista si sofferma così ancora una volta sulle pratiche della rappresentazione, proponendo una personale riflessione circa l'immobilità delle cose e il rapporto interno-esterno.

L'intento è quello di costruire, mediante specifici layers compositivi, un identikit della scuola in grado di comunicare emozioni nascoste e svelare significati inediti.




Annalisa Sonzogni

Lavora principalmente con la fotografia, il film e l’installazione. Nel 2008 conclude un Master in fotografia presso il Royal College of Art di Londra, attualmente conduce un dottorato di ricerca nella facoltà di Arte, Design e Architettura presso la Kingston University.  Il suo lavoro è stato pubblicato ed esposto in Italia e all’estero, tra le recenti mostre ricordiamo: HABIT(AT), The Trampery London Fields, Londra, 2013; RECONFIGURATIONS, Kingston University, 2012; CREATE, OBSERVE, PERFORM, Alkovi Galleria, Helsinki, 2012; ROAMING-TRANSITION, a private matter, Praga 2010;  PASSEGGERI, Ex Casa del Fascio, Como, 2010.   

www.annalisasonzogni.com


Lilian Baylis School, London, Foto Annalisa Sonzogni

Annalisa Sonzogni, Identikit I, Foto Annalisa Sonzogni

Annalisa Sonzogni, Identikit I, Foto Annalisa Sonzogni

  Annalisa Sonzogni, Identikit I, Foto Annalisa Sonzogni

 Annalisa Sonzogni, Identikit I, Foto Franca Formenti

Annalisa Sonzogni, Identikit I, Foto Annalisa Sonzogni

Giulia Brivio e Federica Boragina, presentazione di Interno domestico, Foto Franca Formenti