18.4.13

PROPOSTA DI METODO PER UNA MOSTRA RAGIONATA

Samuele Menin, Giovanni Morbin
a cura di Rossella Moratto, Lidia Sanvito

21 aprile - 19 maggio 2013

Un progetto che è una proposta di metodo, l’esercizio di un’esperienza curatoriale intorno alla scultura, che costituisce il primo passo, o l’ultimo, di un “azzardo”: mettere in relazione uno scultore contemporaneo con uno del passato, raccontandone le metodologie e gli argomenti. “E se facessimo finta che...?” è forse la domanda che sostiene il lavoro effettuato e che rivela un’attitudine al rigore capace di nutrirsi dei paradossi che esso stesso genera.
Due artisti, un critico d’arte e un’artista che è anche storico dell’arte si sono cimentati in un tentativo di esplicitare i passaggi, i punti di contatto e le articolazioni che giustificano la scelta degli attori di una specifica eredità storica. Mescolanze dei ruoli, incroci dei percorsi, con al centro una concezione della scultura dove i materiali siano essi stessi il codice del linguaggio ineffabile dell’arte, senza casualità, né ammiccamenti o distrazione, auspicando, in sintesi, che la sciattezza nell’uso della materia non determini un clamoroso tonfo dei significati.


Giovanni Morbin L’opposizione del pollice, 2009, grafite e foglia d’oro su carta, cm. 50x35

Jean Arp, ottone

 
Samuele Menin, Brown(Arp), 2013,  creta, alluminio, gesso, laminare plastico, vetrificante, cm. 25x65x20

Jean Arp, Samuele Menin

Samuele Menin, Brown(Arp), 2013, creta, metallo, cera, gasbeton, cm.25x105x20

Giovanni Morbin  Mostra. Mauro Roncolato mostra Duchamp a Orbin Giovanni, 1987, performance, light box, cm 25x35

 Samuele Menin, Brown(Arp), 2013, creta, alluminio, ferro, gesso, laminare plastico, vetrificante,  cm.110x60x120