20 Ottobre – 24 Novembre 2013
tutti i giorni su appuntamento al 3358051151
Alessandra Andrini, Emanuela Ascari, Francesca Banchelli, Fabrizio Basso
Simone Berti, Bianco-Valente, Annalisa Cattani, Chiara Camoni, Gaia Carboni,
T-yong Chung, Silvia Cini, Rita Correddu, Ermanno Cristini, Dragoni Russo,
Emilio Fantin, Marina Fulgeri, Eloise Ghioni, Patrizia Giambi, Aldo Grazzi,
Curandi Katz, Lucia Leuci, Claudia Losi, Mala.Arti visive, Daniela Manzolli,
Mauro Maffezzoni, Eva Marisaldi, Maurizio Mercuri, Sabrina Mezzaqui, Sabrina
Muzi, Andrea Nacciarriti, Giancarlo Norese, Ornaghi & Prestinari, Paolo Parisi,
Stefano W. Pasquini, Chiara Pergola, Roberta Piccioni e Marco Fantini, Fabrizio
Prevedello, Gedske Ramlov. Fabrizio Rivola, Angrlo Sarleti, Dario Sbrana, Luca Scarabelli,
Emanuele Serafini, Felice Serreli, Daniela Spagna Musso, Adriana Torregrossa, Riccardo Vanni,
Luca Vitone, Regan Wheat, e il Prufesur
Si potrebbe innanzitutto dire, per chi è stato partecipe del mondo
artistico italiano degli ultimi vent’anni, che Casabianca è un progetto di Anteo Radovan nato nel 2009 dalle
ceneri del Graffio, glorioso spazio non-profit bolognese che in via S.
Apollonia, dal 1994 al 2002, è stato sia una palestra dove giovani esordienti
potessero iniziare a confrontarsi con l’occhio di critici e curatori, che un
luogo di libertà dove artisti affermati potessero sviluppare la propria ricerca
senza condizionamenti. D’altra parte, per spiegare lo spirito che anima questo
nuovo progetto anche a chi non abbia vissuto quella prima esperienza, si deve
aggiungere che Casabianca, a Bologna,
significa una domenica d’arte passata in campagna dalla mattina alla sera.
Ovvero una mostra ogni fine del mese in cui tre o quattro artisti sono ospitati
con i loro lavori in un white-cube ricavato dentro una ex stalla. Insomma, uno
spazio poco ordinario dove nel corso di questi primi tre anni sono passati
cento e uno artisti; uno spazio così poco ordinario che durante l’inaugurazione
a un certo punto vengono fatti entrare tavoli e sedie fra le opere perché si
possa pranzare tutti assieme; uno spazio che ribadisce la propria
extra-ordinarietà dotandosi anche di una cuccia – bianca, naturalmente –,
quella di Cattedra. Cattedra è il fido compagno del
Prufesur, ma è una storia un po’ lunga da raccontare in questo comunicato.
Basti dire che anche questa è una vicenda iniziata al Graffio, e che questa
piccola casetta di legno per tutta una stagione ha rappresentato lo spazio
“off” di Casabianca con una sua programmazione autonoma. Delegando questa
identità satellite a rappresentare per metonimia il progetto di Anteo in
occasione dell’invito a Riss(e), la cuccia di Cattedra ospiterà simbolicamente quei cento e uno artisti attraverso
loro segni, oggetti d’affezione, opere in miniatura, pezzi di lavori ospitati a
Casabianca, comunque “cose” delle
dimensioni tali da poter essere contenute in questa galleria condensata per una
grande collettiva portatile.
Massimo Marchetti, 2013
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Il Prufesur, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Claudia Losi, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Massimo Marchetti e Chiara Pergola, Foto Stefano Pasquini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Stefano Pasquini, Massimo Marchetti, Chiara Pergola, Foto Aline Vincenzi
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Bianco e Valente, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Dragoni Russo, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Foto Aline Vincenzi
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Eva Marisaldi, Foto Ermanno Cristini
Anteo Radovan, Casabianca en valise, Daniela Spagna Musso, Foto Ermanno Cristini